La World Heritage List conta 1121 siti considerati di eccezionale valore culturale e/o naturale e tra questi, 42 riguardano l’arte rupestre ovvero il 3,75% dell’intero patrimonio UNESCO.
Il sito n. 94, denominato “Rock Drawings in Valcamonica” (“Arte Rupestre della Valle Camonica”), è stato il primo sito italiano a essere riconosciuto quale patrimonio mondiale dell’umanità nel 1979.
Esso è stato incluso nella lista UNESCO sulla base di due criteri della World Heritage Convention: il criterio n. 3 in quanto riconosciuto come una testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una tradizione culturale e/o di una civiltà vivente o scomparsa che si estende su un arco temporale di oltre 8000 anni e rappresenta una straordinaria documentazione figurativa di tradizioni e costumi relativi l’epoca preistorica; il criterio n. 6 per l’importanza estetica del sito e le caratteristiche fisiche del luogo in cui è situata tale arte rupestre.
Le incisioni rupestri presenti su tutto il territorio camuno hanno mantenuto alti livelli di autenticità nella loro forma iconografica e materiale preservata dal monitoraggio continuo assicurato da un insieme di organismi statali, istituzionalmente o giuridicamente competenti.
Di particolare importanza è il Gruppo Istituzionale di Coordinamento (GIC) del sito UNESCO, il quale riunisce i principali attori coinvolti nella gestione del patrimonio d’arte rupestre della Valle Camonica, ossia il Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo (MiBACT) – attraverso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia – la Provincia di Brescia, i Comuni sede dei parchi archeologici, il Consorzio Comuni B.I.M. e la Comunità Montana di Valle Camonica che è l’Ente capofila del gruppo.